Quanto vale la qualificazione in Champions?

Reading Time: 3 minutes

L’Inter  nelle ultime tre partite di campionato non sarà più padrona del suo destino. Dopo la sconfitta con la Juventus, alla quale ha fatto seguito un mare di polemiche, i nerazzurri dovranno sperare in un passo falso di una tra Roma e Lazio per poi andare a giocarsi lo scontro diretto contro i biancocelesti all’Olimpico.
La partecipazione alla Champions League, quindi, passa dai risultati delle prossime due o tre partite.
Quali sarebbero gli effetti economici di un eventuale ingresso nella prossima edizione della più importante coppa europea?

La riforma delle coppe europee

La prossima edizione della Champions League contiene delle novità molto importanti. La più importante consiste nell’aver aumentato il numero di squadre qualificate direttamente alla fase a gironi provenienti da Spagna, Inghilterra, Germania e Italia. Le prime quattro federazioni, secondo il ranking UEFA vedranno, infatti, qualificate le prime quattro squadre dei loro campionati.
Questo ha portato, alla Uefa, un aumento dei diritti televisivi  in particolare l’organo del calcio europeo incasserà 3.4 miliardi lordi rispetto ai 2.3 attuali.
Di questi (al netto di costi operativi) ne rimarranno 1.9 miliardi da distribuire alle squadre che parteciperanno alla Champions.

La distribuzione di avverrà secondo lo schema seguente:

  • 25%  bonus partecipazione
  • 15% bonus market Pool
  • 30% bonus  risultati stagionali
  • 30% bonus risultati storici

Il bonus partecipazione è quel premio che ogni squadra direttamente qualificata ai gironi avrà diritto di ricevere senza condizioni.

La quota riferita al Market Pool è quell’ammontare di premi che viene suddivisa tra le squadre qualificate ai gironi di Champions.  Questo ammontare varia in base al valore proporzionale del mercato televisivo della federazione in esame. In base ai dati dello scorso triennio 2015-18, il mercato italiano valeva il 19% di quello europeo (dati Calcio e Finanza) con 110 milioni assegnati ai club italiani. Nel prossimo triennio, invece, questa quota scenderà a 56 milioni, con la prima parte che verrà suddivisa tra i quattro club italiani presenti ai gironi e una seconda che varierà in base al numero di partite giocate.
Per quanto riguarda la prima, questa verrà suddivisa nel modo seguente: 40% al primo classificato, 30 al secondo, 20 al terzo e 10 alla squadra piazzatasi al quarto posto.

La quota riferita ai bonus stagionali si distribuirà nel modo seguente:

Premio

Pareggio ai gironi

0.9

Vittoria ai gironi

2.7

Qualificazione ottavi

9.5

Qualificazione quarti

10.5

Qualificazione semifinale

12

Sconfitta in finale

15

Vincitore finale

19

Dati espressi in milioni di € (fonte Calcio e Finanza)

Infine, secondo la riforma, a partire dal 2018, le squadre ammesse ai gironi di Champions potranno incassare il cosiddetto bonus per risultati storici. Questo premio sarà di 580 milioni e verrà suddiviso tra le 32 squadre partecipanti. Per assegnarlo, è stato costruito un coefficiente che tiene in considerazione le prestazioni delle squadre nelle coppe europee degli ultimi 10 anni. Il primo classificato (il Real Madrid) riceverà 32 milioni, il secondo 31 e così via fino al club con il risultato più basso.

La riforma ha coinvolto anche l’Europa League anche se in questo caso l’aumento dei premi è di “soli” 100 milioni, visto che si passa dai 400 del triennio 2015-18 ai 500 del 2018-21. La distribuzione percentuale dei premi per l’Europa League è leggermente diversa rispetto a quella della Champions:

  • 25% bonus partecipazione
  • 30% bonus market Pool
  • 30% bonus  risultati stagionali
  • 15% bonus risultati storici

Il caso dell’Inter

In caso, quindi, di raggiungimento del quarto posto (ipotesi, al momento, remota) i nerazzurri potrebbero assicurarsi i seguenti bonus:

Premio

Bonus partecipazione

15

Prima parte market pool

2.85

Bonus risultati storici

16

Totale

33.85

Dati espressi in milioni di €

Il bonus legato al coefficiente storico è stato calcolato considerando la mancata qualificazione di Chelsea, Arsenal, Siviglia, Milan e Zenit.                              Inoltre, è importante far notare che queste stime sono state calcolate senza tener conto: del bonus legato alle prestazioni, della seconda parte del market pool, degli eventuali bonus previsti nei contratti di sponsorizzazione che potrebbero scattare al raggiungimento del quarto posto e infine degli incassi da stadio.

In caso, invece, di accesso ai gironi di Europa League la stima degli incassi è più complicata perché le informazioni a riguardo sono abbastanza scarse. In particolare, non è stato ancora chiarito come verranno suddivisi i premi legati ai risultati storici e alle prestazioni stagionali.
Ecco, quindi, presentati gli incassi minimi dalla partecipazione all’Europa League:

Premio
Bonus partecipazione 2.6
Prima parte market pool 4.75
Totale 7.35
Dati espressi in milioni di €

Già da questi primi dati (con le approssimazioni del caso) possiamo capire quanto conterebbe, in termini economici, l’eventuale qualificazione in Champions se confrontata con quella ai gironi di Europa League.

Da sottolineare una nota tecnica: le cifre derivanti dagli incassi delle coppe europee sono solitamente riportate nel bilancio dell’anno successivo a quello della qualificazione. In Italia solamente una società non rispetta questa pratica: la Lazio, infatti, nel 2015 e nel 2017 ha anticipato i ricavi Uefa ed è stata, per questo, indagata dalla Consob (cosa che non potrebbe avvenire per l’Inter non essendo quotata in borsa).
La Uefa invece, in merito a questo punto, non si è ancora pronunciata, ma il fatto che l’anticipo dei ricavi Uefa non sia una consuetudine tra le principali società calcistiche italiane ci porta ad escludere che nel bilancio che si chiuderà il 30 giugno 2018 saranno inserite queste poste di ricavo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.