Shaktar – Inter è stata una partita che ha evidenziato alcuni problemi della squadra di Inzaghi. Complice anche la prestazione degli uomini di De Zerbi, i nerazzurri hanno faticato ad imporre il proprio gioco ed, anzi, hanno finito per subire quello avversario.
Pressing Shaktar
Gli ucraini in non possesso si posizionavano con un blocco alto sulla prima costruzione nerazzurra. Qui De Vrij e Brozovic si scambiano posizione per sfuggire alle rispettive marcature ma il risultato non cambia. Oltre al pressing sugli appoggi, in questo caso, Patrick e Maycon si posizionano davanti a De Vrij-Vecino per ostacolare le linee di passaggio.

Come principale risultato, i nerazzurri sono stati costretti ad affidarsi soprattutto alle proprie punte per risalire il campo in maniera diretta anche attraverso lanci lunghi (in media i nerazzurri effettuano 80 passaggi “alti”, contro lo Shaktar sono stati 97). La presenza, poi, di Vecino al posto di Calhanoglu ha reso la manovra ancora più diretta.
A dimostrazione delle difficoltà che hanno fatto i nerazzurri a risalire il campo con giocate palla a terra: in questo caso, Brozovic e Barella sono marcati, Bastoni non ha linee di passaggio pulite se non il lancio lungo in profondità dettato anche dal movimento di Lautaro, Dzeko e Vecino. Il numero 95 ricomincierà la manovra da dietro.

Nelle occasioni in cui i nerazzurri sono riusciti a costruirsi i presupposti per ripartenze palla a terra, lo hanno fatto sfruttando lo spazio che gli uomini di De Zerbi concedevano alle loro spalle. In questo caso, lo Shaktar ha 7 uomini sopra la linea della palla. Nel proseguio dell’azione, Barella calcerà da fuori area colpendo la traversa.

Gestione dello spazio
Le difficoltà nerazzurre, però, sono state anche in fase di non possesso. La costruzione ucraina era ostacolata dalle 2 punte e dalla mezzala di parte che si alzava quando la manovra circolava verso l’esterno. Oltre a questo, Brozovic si orientava su uno dei due mediani. Lo Shaktar è stato abile a sfruttare a proprio vantaggio i movimenti del centrocampo nerazzurro in queste occasioni con Alan Patrick che stazionava centralmente, pronto a ricevere alle spalle del croato e di Vecino.
Oltre a questi problemi in zona centrale, anche sulle fasce gli uomini di Inzaghi hanno sofferto lo Shaktar con Dumfries e Di Marco (che doveva stare attento anche alle sovrapposizioni di Dodo) costretti ad abbassarsi sulla linea dei 3 centrali per evitare le scorribande laterali data la posizione delle ali di De Zerbi sempre molto alte. Il contributo dei quinti nerazzurri è stato, quindi, limitato ed ha portato i nerazzurri ad abbassarsi eccessivamente.
I cambi di Inzaghi
Col passare del tempo, nella seconda frazione, i nerazzurri abbassano maggiormente il baricentro ed assumono un atteggiamento più accorto in non possesso, in particolare da parte di mezzali e mediano (al 55′ Barella prende il posto di Brozovic sostituito da Calhanoglu) per limitare, soprattutto, di scoprire la fascia centrale del campo.

Nonostante, poi, gli ingressi di Correa e Sanchez che avrebbero dovuto fornire un maggiore apporto in termini di fraseggio, gli uomini offensivi nerazzurri sono stati innescati con difficoltà e con soluzioni poco inclini alle loro caratteristiche.
La gestione della sfera , infatti, ha continuato ad essere problematica, con gli uomini di De Zerbi molto abili a riaggredire in avanti togliendo ritmo e respiro alla manovra nerazzurra avendo la meglio, spesso, anche sulle seconde palle.
Qui, ancora Bastoni in possesso, lo Shaktar marca gli appoggi e direziona il pressing verso la zona centrale, quella con maggiore densità “arancione”. Correa verrà servito con una palla alta e lo Shaktar riconquisterà agevolemente la sfera.

Nonostante tutto, l’Inter nel finale avrebbe comunque avuto la possibilità di raggiungere il gol del vantaggio con un tiro da fuori area di Correa e il colpo di testa di De Vrij da calcio d’angolo. In entrambe le occasioni saranno decisivi gli interventi di Pyatov. Il pareggio risulta, tutto sommato, giusto con Skriniar che più volte ha salvato i nerazzurri e un conteggio degli xg che segnerà un sostanziale pareggio.
Girone in salita
De Zerbi e i suoi uomini hanno, quindi, saputo imbrigliare i nerazzurri che, reduci dal pareggio spettacolare con l’Atalanta, sono sembrati piuttosto imprecisi e meno incisivi rispetto alle sfide di campionato.
Un passo indietro rispetto all’esordio stagionale di Champions col Real dove, nonostante i 20 minuti finali, i nerazzurri avevano sostanzialmente tenuto il pallino del gioco. Ora ai nerazzurri non resta che raggiungere il prima possibile i primi 3 punti nel girone che, dopo la vittoria dello Sheriff a Madrid, si mette in salita.