Appunti di gara: Sampdoria-Inter

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Sistemi di gioco a confronto

La Sampdoria di Eusebio Di Francesco, reduce da 5 sconfitte in altrettante gare, si schiera inizialmente con un 3-5-2, in cui Colley, Chabot e Bereszynski compongono la linea più arretrata, Linetty e Jankto affiancano la regia di Ekdal mentre Murru e De Paoli agiscono sulle fasce. In attacco la coppia è formata da Quagliarella-Rigoni.

In casa Inter, Bastoni fa il suo esordio stagionale sostituendo Godin, con il dirottamento di Skriniar sul centro-destra. A centrocampo Gagliardini assume la posizione di mezzala destra mentre davanti la principale novità è rappresentata dalla presenza di Alexis Sanchez dal 1′ minuto.

In fase di possesso Inter, la Samp abbassava i quinti di centrocampo e veniva, così, a formarsi un 5-3-2 in cui a portare pressione sui centrali nerazzurri erano principalmente Quagliarella e Rigoni, che si muovevano in linea orizzontale e tentavano di negare le linee di passaggio verso Brozovic.

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In questo frame si può notare il sistema di pressione a zona doriana, attento a negare verso Brozovic quante più linee di passaggio possibili.

Una volta che il pallone finiva sui piedi di Skriniar o Bastoni, i due venivano coadiuvati dalle scalate verticali della mezzala lato palla mentre Ekdal, data la posizione, usciva all’occorrenza su Brozovic. Con gli spostamenti laterali, lo svedese guidava il pressing blucerchiato verso le fasce, soprattutto quella in cui operava Milan Skriniar, autore di 71 passaggi, più di lui solo Brozovic (78).

Il quadrilatero in fascia destra formato da Skriniar, Brozovic, Gagliardini e Candreva è stato il più utilizzato per scardinare il pressing doriano.

Nonostante l’intenzione di mettersi a specchio avrebbe potuto portare i frutti sperati in casa Samp, a fare la differenza è stata soprattutto la mancata intensità del gioco blucerchiato, complice anche il doppio vantaggio nerazzurro nel giro di pochi minuti che ha tolto convinzioni e sicurezze ai padroni di casa.

In tutto questo, l’Inter ne ha approfittato facendo girare il pallone in velocità attirando più volte la pressione avversaria da una parte per poi colpire dall’altra.
Nella seguente azione, ad esempio, si possono notare: la scalata di Jankto su Skriniar, il raddoppio di marcatura di Ekdal su Gagliardini e Murru che si alza sul suo omologo Candreva.

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A questo punto, nonostante la parità numerica, i movimenti sincronizzati di Sanchez e Lautaro forniscono a Gagliardini ben due opportunità di passaggio. In questo modo l’inter riesce a eludere le linee di pressione avversaria e si prepara al contrattacco sull’altro lato dove, nel frattempo, Sensi e Asamoah, rimanendo larghi, avevano allargato le maglie del centrocampo blucerchiato dato che Linetty e De Paoli erano stati costretti a seguirli.

Nella seconda frazione, dopo l’espulsione di Sanchez per doppia ammonizione e il gol di Jankto che ha dimezzato il vantaggio, la Samp è passata ad una sorta di 4-3-3 con l’uscita di De Paoli e l’ingresso di Bonazzoli unito al conseguente allargamento di Rigoni sulla destra e l’abbassamento di Murru.
Conte, invece, ha risposto con gli ingressi di Lukaku e D’Ambrosio rispettivamente per Lautaro e Candreva andando, così, a formare un 5-3-1.
Il momento di euforia in casa blucerchiata, tuttavia, è durato solo qualche minuto a causa del terzo gol messo a segno da Gagliardini che ha approfittato dell’errato posizionamento della retroguardia di casa.

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Note negative Inter

  • Nonostante si sia dimostrato un elemento importante nell’economia della squadra con il suo gioco spalle alla porta e alcuni posizionamenti che hanno costretto i centrali blucerchiati all’anticipo, Lautaro Martinez in questo inizio di stagione sta dimostrando cosa gli manchi, ancora, per fare il definitivo salto di qualità: da una parte una costanza nelle giocate, dall’altra la freddezza sottoporta. I dati confermano che in Serie A è l’attaccante nerazzurro con la più alta differenza tra xG creati e gol effettivamente messi a segno (+1.03).
  • L’espulsione di Sanchez rappresenta un tasto dolente soprattutto perché il cileno sarà costretto a saltare la sfida contro la Juve della prossima giornata.

Note positive Inter

  • Nonostante un inizio di secondo tempo da incubo, la squadra è stata abile a non abbattersi ma, anzi, ha continuato a giocare con tranquillità. I cambi a gara in corso di Conte, poi, hanno aiutato a dare compattezza e solidità. 
  • L’esordio di Bastoni è stato fenomenale. L’ex Parma ha dimostrato grandi doti atletiche, e mentali ma soprattutto una intelligenza tattica straordinaria sia in fase di possesso che in quella senza palla. È evidente il lavoro che Conte ha operato su questo classe ’99, vedasi l’abilità con cui si smarca ed effettua il passaggio perfetto con cui manda in porta il compagno saltando, praticamente, tutti i reparti avversari:
  • Abbiamo terminato gli elogi per Stefano Sensi, vi affidiamo alla lettura del nostro pezzo di approfondimento uscito a Luglio.
  • Sempre più spesso i nerazzurri, in costruzione, si affidano,  a giocate sudiate , per liberare Brozovic quando gli vengono oscurate le linee di passaggio dalla difesa. Una di queste, ad esempio, è la soluzione a muro con cui una mezzala si abbassa verso il portatore e scarica immediatamente verso il croato.

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    Quagliarella ostruisce la linea di passaggio tra Skriniar e Brozovic. Gagliardini si abbassae serve Brozovic. In questo modo, il croato può servire Barella nello spazio creatosi dall’accorcio del numero 5 nerazzurro che ha attirato fuori posizione sia Jankto che Ronaldo Vieira, il quale nel frattempo aveva cercato di ostacolare Brozovic.

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