Sistemi di gioco a confronto
Lo Slavia Praga di Trpisovsky si presenta a San Siro con un sistema che, partendo, dal nominale 4-3-1-2 si adegua costantemente alla situazione di gioco. Conte, dall’altra parte, conferma il 3-4-1-2 in cui D’Ambrosio viene preferito a Godin, Gagliardini fa l’esordio stagionale dal 1′ minuto e, rispetto alla gara interna con l’Udinese, Lautaro Martinez affianca Lukaku davanti. La presenza di Gagliardini, da una parte per la strutturale inferiorità numerica rispetto al centrocampo ceco, a cui si sommavano la posizione ibrida e la struttura fisica di Sensi, può essere letta come un tentativo del tecnico salentino di aggiungere muscoli e centimetri alla mediana nerazzurra.
Per contrapporsi al sistema di gioco nerazzurro, i cechi hanno praticato una fase di non possesso molto aggressiva a partire dalla linea difensiva: da una parte, i terzini scivolavano rapidamente sui quinti nerazzurri sia con scalate orizzontali sia verticali a seconda che l’azione si svolgesse, rispettivamente, in zone più vicine o lontane alla porta difesa da Ondrej Kolar. Dall’altra, la coppia di centrali si è dimostrata sempre molto attenta e puntuale nelle uscite anticipando frequentemente sia Lukaku che Lautaro Martinez: 4 duelli aerei vinti su 13 per il belga, 2 su 6 per l’argentino.
Oltre al trequartista Stanciu che, data la posizione, si orientava naturalmente sul vertice nerazzurro Brozovic, anche le due punte più la mezzala sinistra Husbauer disturbavano la fase di costruzione interista marcando gli appoggi, rispettivamente, su D’Ambrosio, Skriniar e Gagliardini.

I cechi, in questo modo, hanno messo in seria difficoltà l’Inter già a partire dai primi 45′. Raramente, infatti, gli uomini di Conte hanno messo in mostra le rapide connessioni, i cambi di fronte, gli scambi di posizione, gli automatismi e, più in generale, i princìpi sui quali la squadra sta lavorando dal primo giorno di preparazione.
Le evidenti difficoltà in fase di costruzione messe in luce dallo Slavia hanno influito, di conseguenza, sul controllo del gioco da parte degli uomini di Conte che hanno via via sfidato gli avversari sul piano della conquista delle seconde palle, con risultati alquanto deludenti per i nerazzurri, stando ai dati sui duelli aerei sopracitati.
In osservanza al principio secondo cui se si attacca male si difende allo stesso modo, anche in fase difensiva, l’Inter ha patito l’intensità dello Slavia manifestando difetti nella limitazione del gioco tra le linee avversarie con tempi di pressione e letture errati: l’azione del gol, ad esempio, ceco nasce da una maldestra uscita di Skriniar e si conclude con la mancata chiusura sul tiro ribattuto di Zeleny.

Ulteriori note negative Inter
- Il contesto imposto dallo Slavia Praga ha palesato uno dei difetti nel gioco di Lukaku, ovvero, quello del gioco spalle alla porta. Troppi i palloni persi e gli anticipi subiti dai difensori.
- Nonostante la posizione di Skriniar sul centro sinistra possa garantire alcuni potenziali vantaggi nel gioco di Conte, come ad esempio la naturale predisposizione dello slovacco ad orientare il corpo verso il centro del campo facilitando, tra le altre cose, la coordinazione per effettuare i cambi di campo, sarà interessante valutare il trade-off che questa scelta comporterà sul lungo periodo dato che, per l’ennesima volta, alcune difficoltà del numero 37 in quel ruolo sono apparse evidenti.
- La prima sfida europea ha palesato i problemi nella resistenza al pressing che si pensavano risolti. Senza le frequenti rotazioni tra Sensi (che ha ricoperto almeno nel primo tempo una posizione molto alta) e Brozovic il giro palla è prevedibile e, quindi, di facile lettura per gli avversari.
- La squadra ha restituito una sensazione di scollamento tra i reparti che è costato troppe corse all’indietro sfibrando la tenuta difensiva.
Note positive Inter
- L’ingresso di Barella e Politano, anche se solo con soluzioni individuali, hanno dato cambio di ritmo e intensità per tentare l’assedio finale.
- Sensi conferma l’incredibile stato di forma anche all’interno dell’insufficiente prestazione della squadra.
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