Alla scoperta di Lautaro Martinéz

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L’ufficialità non è ancora arrivata, ma l’Inter nella prossima stagione potrà annoverare un nuovo attaccante in rosa: si tratta di Lautaro Martinez, acquistato dal Racing Avellaneda per una cifra che si aggira attorno ai 25 milioni di euro con un contratto fino al 2023. Su Youtube, il principale incubatore dell’hype che circonda le nuove promesse calcistiche, continuano da mesi ad essere pubblicati video che ritraggono le sue giocate.
In questo articolo, proveremo a tracciare un profilo più completo possibile del giovane attaccante argentino e capire se il clamore da cui è circondato sia giustificato.

Chi è Lautaro?
Lautaro Martinez, nato a Bahia Blanca il 22 Agosto 1997, figlio di Mario Martinez e di Karina Vanesa Gutiérrez, esordisce da calciatore con la maglia del Liniers di Bahía Blanca, la squadra in cui aveva chiuso la sua carriera il padre, un modesto laterale basso con una carriera in Nacional B, la seconda serie argentina.
Bahia Blanca è la stessa citta natale del cestista argentino Manu Ginobili e, infatti, lo sport più praticato è il basket. Lo stesso Lautaro ha dichiarato che se non fosse diventato calciatore si sarebbe dedicato al basket e che preferisce rilassarsi guardando partite di pallacanestro piuttosto che quelle di calcio.

Nelle primissime fasi della sua carriera calcistica venne impiegato come difensore centrale, poi spostato nel ruolo di terzino e infine ala per sfruttare la sua rapidità. Lautaro, infatti, ancora adesso, tende a partire dalle fasce per poi tagliare verso il centro. Alto 1.74 m per 79 kg, la sua corporatura ne mette in risalto uno stile di gioco molto fisico, che non rinuncia allo scontro corpo a corpo con i difensori: in patria è soprannominato “El Toro”, anche per questo motivo.

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Da questo video, creato grazie a Wyscout, possiamo notare come sappia usare molto bene il fisico per proteggere il pallone e, inoltre, di come sia dotato di un primo controllo sul pallone molto pulito e preciso.
Nonostante sia alto poco meno di 180 centimetri, la sua specialità sono i colpi di testa. Negli ultimi due anni, col Racing, in 47 presenze ha fato registrare 22 reti, 5 di queste sono state messe a segno in questo modo. Ciò che colpisce, però, più che lo stacco, sono soprattutto la rapidità e i movimenti con i quali riesce a smarcarsi dai difensori.
Un esempio è stato il primo gol, nella sfida contro il Lanus dello scorso anno:

La sua heatmap stagionale evidenzia le caratteristiche di un calciatore che preferisce svariare sul fronte d’attacco e abbassarsi per ricevere il pallone piuttosto che stazionare all’interno dell’area di rigore.

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Tocchi di Lautaro Martinez durante la sua ultima stagione al Racing. (Fonte: Sofascore)

Nonostante questo, Lautaro non ha le caratteristiche di un “regista offensivo”, il suo gioco è ancora troppo solista. È, infatti, ultimo per numero di passaggi ogni 90 minuti tra gli attaccanti del campionato argentino (16.1) e le sue statistiche in merito a assist o passaggi chiave sono piuttosto deprimenti. Una caratteristica sul quale dovrà lavorare è infatti la sua partecipazione al gioco di squadra. Al momento, invece, l’arma preferita di Lautaro è il dribbling: ne tenta 3.7 ogni 90′ (primo tra gli attaccanti della Superliga argentina) con una efficacia di poco inferiore al 50%: in pratica gliene riesce 1 su 2.

Questo dato, tuttavia, necessita di essere soppesato con la qualità (non eccelsa) dei difensori che ha affrontato finora. È quindi verosimile che, nel suo ambientamento al calcio italiano, questo sarà uno degli aspetti sul quale dovrà lavorare dato che i difensori della Serie A appaiono, perlomeno, più preparati di quelli della Superliga argentina.

I suoi movimenti incontro al pallone si sono rivelati molto utili per disordinare le difese avversarie e creare spazi per gli inserimenti dei compagni. Nonostante le sue caratteristiche lo portino a svariare lontano dalla porta, Martinez è l’attaccante del campionato argentino che tira più volte verso la porta (4.2 tiri con una precisione del 46%). In campionato, dai suoi 14.56 expected goals è riuscito a generare 17 reti (senza rigori): tende quindi ad overperformare rispetto alle reti attese.

Collocazione tattica e aspettative.
Per quanto riguarda la sua collocazione tattica, Lautaro, nelle partite col Racing è stato spesso affiancato da un’altra punta: nell’ultima stagione il suo partner è stato il 35enne Lisandro Lopez, ex Lione.
Nella scala gerarchica dell’attacco nerazzurro, Martinez partirà come riserva di Mauro Icardi anche se, date le sue caratteristiche, non è da escludere un suo impiego come seconda punta a sostegno dello stesso capitano argentino, se l’occasione lo richiedesse.
Non si può negare che la differenza sotto l’aspetto tattico e difensivo tra il campionato argentino e quello italiano è sostanziale, di conseguenza l’ambientamento non sarà semplice ed immediato. Tuttavia, nonostante i difetti già evidenziati sui quali dovrà inevitabilmente lavorare, Lautaro Martinez ha tutte le carte in regola per confermare ciò che di buono ha fatto vedere in patria. Del resto, il fatto che sia stato lo stesso “Principe” Milito (ora dirigente del Racing e principale protagonista della trattativa che ha portato Lautaro a vestire la casacca nerazzurra) ad aver garantito sulle sue ottime doti, rappresenta un discreto certificato di qualità.

Immagine di copertina tratta da Internet.

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